PICCOLO SUSHI visto da Renzo Francabandera su paneacquaculture.net del 4.01.24
È pieno il teatro nel centro polifunzionale di Manifatture Knos per Piccolo Sushi, uno spettacolo di Tonio De Nitto da un’idea di Michela Marrazzi che lo interpreta in un’azione scenica di teatro su nero, con il supporto di un muppet, magistralmente azionato con la bocca in un complesso meccanismo di gesti e presenza/assenza dello spirito attorale che lo anima. Ambientato in un angolo isolato del Giappone, lo spettacolo, che incorpora un pot-pourri di suggestioni sul paese orientale, dalle voci di strada al carrettino di street food fino ai ventagli tradizionali e alla Madama Butterfly, narra la storia di un giovane in cerca di sé stesso e del suo posto nel mondo. Il protagonista si trova schiacciato dalle aspettative parentali, che lo vogliono erede dell’attività di famiglia: la vendita ambulante di pesce. Nonostante gli sforzi, Sushi non riesce a conformarsi a queste aspettative poiché la sua mente creativa immagina, le sue mani creano e i suoi occhi vedono oltre (su questo aspetto della drammaturgia è utile un rinforzo più esplicito del suo sogno, del suo desiderio di altro e di oltre, per nutrire meglio il conflitto con il ripetitivo quotidiano).
La sua unica guida è una voce della famiglia, una sorta di spirito guida, che gli trasmette insegnamenti preziosi sotto forma di haiku, simboli della cultura giapponese, che brillano come stelle per indicargli la strada.
Cosa sceglierà di fare Piccolo Sushi? Riuscirà a tagliare il cordone ombelicale con il senso del dovere e il peso dell’eredità familiare o ne resterà schiavo per sempre? Lo spettacolo, con la delicatezza tipica delle narrazioni e delle regie di De Nitto, esplora il tema della realizzazione personale e dell’identità, facendo apprezzare l’arte di Michela Marrazzi che utilizza una tecnica di animazione complessa, che manipola la marionetta a figura intera tramite la bocca.
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