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UN ALTRO GIORNO ANCORA

sui passi di 

Renata Fonte

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uno spettacolo di e con Angela De Gaetano

Costumi Lilian Indraccolo

Luci Davide Arsenio
Voice over Ippolito Chiarello, Fabio Tinella, Graziano Giannuzzi, Dario Rizzello

e gli allievi Benedetta Ala, Rocco Buono, Karola Nestola, Andrea Romanazzi

La voce di Pantaleo Ingusci è di Mario Perrotta
Si ringrazia AMA – Accademia Mediterranea dell’Attore

Produzione Factory Compagnia Transadriatica

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La storia di Renata Fonte mi ha spezzato il respiro fin dal primo istante. Ero una bambina quando venne uccisa. La notizia mi turbò in modo per me allora inspiegabile. Negli anni ho pensato spesso a lei. Mi sembra di vederla, ora: una donna forte, esemplare, sta tornando a casa dopo aver svolto il suo dovere in Consiglio comunale, a cui si era presentata con la febbre pur di non venire meno all’impegno con la sua coscienza, con le persone che era chiamata a rappresentare, con la sua terra. Manca poco alla mezzanotte. Mancano pochi passi al portone di casa sua. Nel silenzio quieto di una sera di primavera, tre colpi di pistola feriscono l’aria e la vita. Feriscono a morte una giovane donna, carismatica, colta e appassionata, sempre alla ricerca della Verità, del Bene e della Giustizia. La sua è stata un’esistenza piena, pervasa dal desiderio di incontrare il mondo ed esprimere sé stessa e i suoi valori, in ogni attività, non solo politica. Nello spettacolo prende vita il ritratto umano di questa donna straordinaria, i cui passi non smetteranno mai di risuonare.

Angela De Gaetano

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Su Renata Fonte

Renata Fonte nasce a Nardò il 10 marzo del 1951. Entra ufficialmente in politica nel 1982, eletta nella lista del PRI. Dopo anni di assoluta assenza di repubblicani, è la prima a ricoprire il ruolo di Consigliere e Assessore che il Partito vanti a Nardò. Svolge la sua attività istituzionale in diversi settori: dall’Assessorato alle Finanze a quello alla Pubblica Istruzione, Cultura, Sport e Spettacolo, al direttivo provinciale del P.R.I. Diviene, inoltre, responsabile per la provincia del settore Cultura dei repubblicani. Ma il suo impegno civile e politico ha radici lontane nel tempo e si nutre del rigore morale e degli insegnamenti dell’avv. Pantaleo Ingusci, storico mazziniano neretino, politico illustre, repubblicano, antifascista. Ancor prima di essere eletta, Renata era attiva su molti fronti, sempre in prima linea nelle battaglie civili e sociali dei primi anni Ottanta. Già prima di candidarsi, era impegnata nella vita del locale Partito Repubblicano Italiano, diventandone Segretario cittadino. Insegna, studia all’Università, scrive e dipinge. Si iscrive all’U.D.I. (Unione Donne Italiane) e, tra le altre cose, è attivista tra i fondatori del Comitato per la Tutela di Porto Selvaggio e Palude del Capitano, una delle meraviglie naturalistiche del Salento, per cui lotta con dedizione e coraggio, esponendosi in modo deciso, senza compromessi, anche sui mass-media, contro le paventate lottizzazioni cementizie. All’uscita da un Consiglio comunale, la notte fra il 31 marzo ed il primo aprile 1984, viene assassinata a colpi di pistola, mentre rientra a casa: aveva compiuto da poco 33 anni. Una giovane donna, madre, sposa, esempio per tutti. Nel 2002 Renata Fonte viene riconosciuta vittima di criminalità mafiosa dalla Commissione del Dipartimento Affari Civili del Ministero dell'Interno.

 

Su Angela De Gaetano

Inizia il suo percorso artistico nel 2002 con “4:48 Psychosis” di Sarah Kane, diretta dalla regista Simona Gonella. Collabora con Koreja, Factory Compagnia Transadriatica, AMA accademia mediterranea dell’attore. Ha interpretato, tra gli altri, diversi ruoli femminili dei drammi shakespeariani (Elena nel “Sogno di una notte di mezza estate”, Giulietta in “Romeo e Giulietta”, Caterina nella “Bisbetica domata”). Con lo spettacolo “Bocche di dama” nel 2013 debutta alla drammaturgia e alla regia. Nel 2015 cura la regia dello spettacolo “Il Canto del Pane”, e nel 2021 la regia e l’interpretazione dello spettacolo “I Fiori di Papavero” per ARTErìa Associazione d’arte e cultura di Matera. Nel 2024 è docente di recitazione presso AMA - accademia mediterranea dell’attore, riconosciuta dal Ministero della Cultura, con sede a Lecce. Attualmente è coinvolta come interprete nelle tournée di alcuni spettacoli in repertorio tra cui “Il fantasma di Canterville” liberamente ispirato al racconto di Oscar Wilde, di cui ha curato l’adattamento, con la regia di Tonio De Nitto. Nel suo percorso è stata, inoltre, diretta dalla regista e attrice, Premio UBU, Elena Bucci nello spettacolo “Heroides”, prodotto da Koreja in collaborazione con le Belle Bandiere. www.angeladegaetano.it

Angela De Gaetano è testimone segreta di parole, luoghi, corpi, arte, spirito e volti eternati dall’ineffabile magia del teatro dentro i tempi, al di sopra delle miserie quotidiane, oltre tutto e tutti… ed ha raggiunto lei, infine. Ha abbracciato Renata, ha “svelato” - per donarla al pubblico cui deve appartenere - la molteplicità degli interessi civili, letterari ed artistici di Renata, la sua sensibilità profonda ed intima, l’amore viscerale per la sua Terra, richiamata da qualsiasi lontananza. Dapprima in controluce, è poi affiorata la guida etica dello spirito mazziniano e repubblicano della formazione civica di Renata, Pantaleo Ingusci, nume tutelare insigne e consueto ad un tempo, accompagnato dalla sua Cultura, e che aveva espresso in poesia ed in prosa il suo Mondo racchiuso in una Vita, la storia sociale dell’antica Nardò, la sua esperienza di uomo delle Istituzioni mai succube di un regime liberticida, la sua incrollabile etica civile, il suo Impegno senza tempo e di tutti i tempi. Pane e zio Lelè.

Angela ha saputo evocare nel suo lavoro drammaturgico istanti che sono appartenuti a Renata, che lei per prima aveva generato delicatamente, irrigandoli d’amore e che profumano ancora della sua fresca giovinezza sospesa. Li ho riconosciuti, quei momenti, nelle traiettorie che Angela ha intensamente vergato per raggiungerla, esplorando i tratti che Renata aveva impressi sulle tele abitate da paesaggi familiari, da visi e corpi ritratti a tocchi leggeri e sulle tele sperimentali di curiose tecniche pittoriche e poi addentrandosi nell’ispirazione che lei trasfondeva in prose tutte sue e nel lirismo poetico intessuto di suggestioni pur di un tempo così breve, vissute con animo sensibile ed attento, autenticamente umano, indomitamente tenace, multiforme nella sua vulcanica creatività e che era quanto di più prezioso potesse donarci: se stessa in ogni momento ed insieme tante promesse da realizzare, concreta ed un po’ Artista, Ragione e Sentimento, madre, sposa ed amica. Così Renata come Angela.

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Sabrina Matrangola,

figlia di Renata Fonte

Una delle lettere più urgenti che io abbia mai sentito, l'ha scritta Angela De Gaetano. Ed è un inno alla vita. La destinataria è Renata Fonte. Stasera sul palcoscenico del Teatro di Novoli la prima dello spettacolo "Un altro giorno ancora - sui passi di Renata Fonte", scritto e interpretato con straordinaria forza e raro coraggio da Angela De Gaetano, mentre in platea il pubblico tratteneva il fiato, continuava a rispondere a una domanda: Cos'è che ci rende umani? La paura di amare troppo - una terra, la nostra famiglia, la libertà - o l'amore che non riusciamo a smettere di essere e che rivoluziona per sempre certe vite malgrado quella paura?

Luisa Ruggio, giornalista e scrittrice

Da sempre il teatro si muove nella dialettica tra vita e politica, tra la sfera dei sentimenti privati e quella della cittadinanza come spazio del discorso pubblico.

Ma nell’affresco che la bravissima attrice Angela De Gaetano ha fatto nello spettacolo visto ieri sera a Novoli su Renata Fonte, donna madre e assessora a Nardò, vittima negli anni Ottanta di quel disegno criminale che voleva mettere le mani nel progetto di creazione del Parco Naturale di Porto Selvaggio, simbolo di un Salento dalla bellezza arcaica e arcana, quella connessione tra teatro, vita e politica è diventato un distillato potente e inebriante di emozioni e passioni che solo i veri artisti sanno preparare e dosare. Nel dialogo post mortem che l’attrice intrattiene con Renata Fonte, convergono la cronaca e la storia sociale e politica di quegli anni, le inchieste della magistratura, elementi biografici, riflessioni e atmosfere del tempo, ma ciò che tiene legato il tutto è soprattutto quel flusso palpitante di sentimenti e affetti che circola nelle vene di Angela De Gaetano così come circolava nelle vene di Renata Fonte, quel rituale (il teatro?) che permette alla morte di convivere con la vita. Mai come ieri sera Renata Fonte è stata presente fra di noi con la sua gioia di vivere e di lottare.

Grande prova d’attrice e storia da non dimenticare!

Franco Ungaro, operatore teatrale e scrittore.

© 2022 Associazione Culturale Factory Compagnia Transadriatica

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