Uno Shakespeare dal sapore mediterraneo...
Uno Shakespeare dal sapore mediterraneo, che si snoda sotto le luminarie di una festa patronale tipica del nostro Sud. È il Romeo e Giulietta nell’adattamento e traduzione di Francesco Niccolini con la regia del leccese Tonio De Nitto, approdato felicemente al Teatro India di Roma. È una produzione Factory Compagnia Transadriatica nella quale confluiscono 4 compagnie teatrali pugliesi come Nasca teatri di terra, Principio Attivo Teatro, Induma Teatro e Factory ed è sostenuta da Terramare Teatro all’interno del progetto Teatri Abitati.
Lo spettacolo, nelle mani di De Nitto, mantiene intatta la sua vitalità e impeto giovanili e trasforma la ben nota tragedia scespiriana in una commedia corale per raccontare lo scontro generazionale tra madri, padri e figli. Un meccanismo perfetto che ben rispecchia il presente e che fa del Bardo un nostro attento contemporaneo. Regola lo spettacolo un meccanismo perfetto, un ingranaggio linguistico e scenico in cui tutto è gioco, dal ritmo e dal tono scherzosi fino alla morte dei protagonisti, fino al rimpianto più feroce e alla colpa.
Romeo e Giulietta, tragica coppia di amanti in una Verona illuminata dalle multicolori lampadine Led (le luminarie sono della ditta Cesario De Cagna) diventano il segno della tragedia che ha sconvolto una comunità. Sono il vuoto, le morti innocenti, i desideri irrealizzati e la capacità di sognare. Romeo e Giulietta diventano un scontro generazionale, un’incomprensione tra genitori e figli, di lingue incomprensibili e di faide di potere. Così le parole di questi sfortunati amanti ci raccontano le problematiche relazionali all’interno del nucleo familiare, l’enorme di stanza di aspettative tra genitori e figli, che conduce all’inspiegabile cancellazione di un un gruppo di amici e all’annientamento di due famiglie.
La traduzione in rima di Niccolini scorre agevolmente sotto la scattante regia di De Nitto, non se ne perde una parola ed il ritmo è avvincente. Lo spettacolo scorre senza sosta e si fa gustare tutto d’un fiato anche perché a dargli vita c’è un cast perfetto e ben assortito. Con nell’ordine Lea Barletti, Dario Cadei, Ippolito Chiarello, Angela De Gaetano, Filippo Paolasini, Luca Pastore, Fabio Tinella. Lo spettacolo, applauditissimo, si inserisce all’interno del progetto «Shakespeare alla Nuova Italiana» che il Teatro di Roma dedica all’opera del Bardo, al quale la Factory Compagnia Transadriatica prenderà parte a maggio, con una nuova produzione della Bisbetica domata, con la regia di De Nitto.