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LA SCENA DEI RAGAZZI

STAGIONE TEATRALE PER LE SCUOLE MEDIE E SUPERIORI  2016/2017 

Anche quest’anno ”La scena dei ragazzi”, realizzata dal Teatro Pubblico Pugliese e dal Comune di Lecce in collaborazione con Factory Compagnia Transadriatica, vedrà protagonista il Teatro Paisiello di Lecce, dove, grazie all’impegno ormai consolidato del Comune di Lecce, verrà presentata la maggior parte degli spettacoli, e il Teatro Comunale di Novoli, in collaborazione con il Comune di Novoli. 

 

Abbiamo pensato con gli occhi dei ragazzi ad una stagione che possa entusiasmarli e allo stesso tempo trasmettere e sollecitare temi importanti che hanno a che fare con l’adolescenza, col rapporto genitori figli (Il ballo della scrittrice ebrea morta ad Auschwitz Irene Nemirovsky, ma anche lo stesso Amleto di Shakespeare), con la riscoperta dei classici non più come un dinosauro con cui scontrarsi solo tra i banchi di scuola ma capaci di far riflettere ancora oggi come La bisbetica domata incentrata seppur in un’atmosfera fiabesca sulla violenza sulle donne e l’incontro straordinario con Leopardi in Fuori Misura per scoprire come il poeta parli e abbia tanto da dire ai giovani, la riscrittura dell’ultimo atto dei I Giganti della montagna di Pirandello, il racconto appassionato di un mito senza tempo di Amore e Psiche con una straordinaria interprete,  il valore della memoria con l’omaggio alla Resistenza di Agnese odiosa Agnese ispirata al romanzo di R. Vigano.

 

Una stagione da vivere intensamente.

 

Augurandoci di ritrovarvi presto, vi invitiamo a prendere visione delle modalità di partecipazione alla rassegna e alle schede dei singoli spettacoli qui riportate.

 

Teatro Scuola Lecce

Teatro Paisiello di Lecce

AMORE E PSICHE

23-24-25-26 Gennaio 2017 – ore 10,30

2 marzo 2017 – ore 10,30

 

LA BISBETICA DOMATA

15-16-17 Febbraio 2017 – ore 10,30

 

AGNESE ODIOSA AGNESE

27-28 Febbraio 2017 – ore 10,30

 

FUORI MISURA

LEOPARDI COME NON VE L’HA MAI RACCONTATO NESSUNO

3-4 Marzo 2017 – ore 10,30

 

UN PRINCIPE (AMLETO)

dal 17-18 Marzo 2017 – ore 10,30

 

I GIGANTI DELLA MONTAGNA ATTO III

Opera nazionale Combattenti

11-12 Aprile 2017 – ore 10,30

 

 

Teatro Comunale di Novoli

LA BISBETICA DOMATA

8-9 marzo 2017 – ore 10,00

23-24-25-26 Gennaio e 2 Marzo 2017 ore 10.30

Compagnia Burambò (Foggia)

AMORE E PSICHE

di e con Daria Paoletta

 

L'ultimo allestimento teatrale della Compagnia Burambò è tratto da 'Amore e Psiche' di Apuleio. Una storia che racconta un amore travagliato e ostacolato dalla diversità dei due amati: Amore è un Dio mentre Psiche è una mortale, ma bella come una Dea.

Una saga di personaggi che dividono l'Olimpo dalla Terra, le divinità dai mortali, per scoprire che non c'è poi tanta differenza, gli uni assomigliano agli altri.

L'attrice Daria Paoletta riscrive il mito di Amore e Psiche, adattando la narrazione al mestiere dell'attore.

Una scena nuda che prende vita attraverso la forza del linguaggio vocale e corporeo, tali da creare ambientazioni e condividere suggestioni. Il tentativo è di condurre il pubblico in un mondo immaginifico e, attraverso l'arte teatrale, ritrovare se stessi.

                                                                                                                

durata: 60 minuti

tecnica utilizzata: teatro d’attore

età consigliata: dagli 11 anni

 

27-28 gennaio 2017 ore 10.30

Officine Papage (Pomarance)

 

AGNESE ODIOSA AGNESE

ispirato a "L'Agnese va a morire"

di R. Viganò

dedicato alla Resistenza

di Davide Tolu

direzione drammaturgica Marco Pasquinucci

con Stefania Maschio, Marco Pasquinucci, Matteo Manetti costumi Valentina Albino

audio/luci Andrea Torazza

regia Marco Pasquinucci

Finalista Premio Fondi. La Pastora 2006, Menzione Premio Letterario Nazionale Il Camaleonte 2006, 3° Premio In Divenire. Teatro Garage e Porto Antico Genova.

 

 

La vita di Agnese, un’anziana partigiana che da molti anni vive sola e isolata nella sua casa sulla collina, è sconvolta dall’arrivo di un giovane confuso e passionale proveniente dalla città. I due caratteri forti si scontrano ma anche si attraggono nonostante la forte differenza d’età, in modalità impreviste e poetiche. Da che cosa sta fuggendo, Matteo? Forse aiutare il ragazzo rappresenta l’ultima “missione” di Agnese. Forse Agnese è l’unica compagna possibile per Matteo. Il delicato equilibrio è reso ancor più complesso dall’irruzione di uno strano personaggio, nota di esilarante follia metafora della volgarità dei nostri tempi. Agnese Odiosa Agnese è incontro generazionale, celebrazione della memoria ma anche riflessione su una società che ha perduto i suoi ideali. L’allestimento scenico è concentrato su pochi oggetti simbolici: le lenzuola bianche che Agnese appende e ritira ad ogni cambio scena, qualche vecchia pentola e vecchi attrezzi agricoli, rigorosamente autentici. Lo spettatore è dunque accompagnato in una visione scontornata in cui i personaggi emergono dal fondale indistinto come in sogno. La figura della partigiana si ispira alla protagonista del romanzo “L’Agnese va a morire”: a lei quale simbolo che, nel suo tempo, seppe prendere decisioni importanti, si pongono le domande più pressanti dell’oggi.    

 

durata: 60 minuti

tecnica utilizzata: teatro d’attore

età consigliata: dai 13 anni

15-16-17 Febbraio 2017 ore 10.30

Factory Compagnia Transadriatica (Lecce)

 

LA BISBETICA DOMATA

di William Shakespeare

con Ippolito Chiarello, Angela De Gaetano, Franco Ferrante, Antonio Guadalupi, Filippo Paolasini, Luca Pastore, Fabrizio Pugliese, Fabio Tinella

musiche Paolo Coletta

scene Roberta Dori Puddu realizzazione scene Luigi Conte, Dario Rizzello

costumi Lapi Lou luci Davide Arsenio

regia Tonio De Nitto

 

Questa e' la storia di Caterina, di sua sorella Bianca e di un intero villaggio.

Questa e' la storia di un villaggio che ha ferito e svenduto un bene prezioso.

Questa e' una storia che avrebbe potuto essere una favola.

 

Caterina l'inadeguata, la non allineata e' la pazza per questo villaggio. Dietro di lei, spigolosa, ma pura e vera, un mondo di mercimoni, di padri calcolatori, di figlie in vendita, di capricci lontani dall'amore, di burattinai e burattini non destinati a vivere l'amore, ma a contrattualizzarlo.

La nostra Caterina non sta a questo gioco e come in una fiaba aspetta, pur non mostrando di volerlo, un liberatore, un nuovo inizio che suo malgrado potrà costarle molto più di quanto immagini.

Ed ecco che la commedia si fa favola nera, grottesca, più contemporanea forse, nel cinico addomesticamento che non è molto diverso dallo spietato soccombere.                                                       

Factory ritorna ad affrontare Shakespeare dopo le felici prove del Sogno e di Romeo e Giulietta, insistendo ancora una volta su una lettura corale e visionaria dove la musica e la rima concorrono a restituirci una sorta di opera buffa, caustica e comicamente nera.

 

durata: 90 minuti

tecnica utilizzata: teatro d’attore

età consigliata: dai 13 anni
 

3-4 Marzo 2017 ore 10.30

Manifatture teatrali Milanesi –Quelli di Grock – Teatro Litta (Milano)

FUORI MISURA

IL LEOPARDI COME NON VE L’HA MAI RACCONTATO NESSUNO

di Valeria Cavalli


collaborazione al testo Claudio Intropido


con Andrea Robbiano


regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido


assistente alla regia e voce fuori campo Pietro De Pascalis

collaborazione didattica Prof.ssa Simonetta Muzio

 

 “Fuori Misura” continua a stupire, a divertire e a commuovere le platee di tutta Italia. Fuori Misura” è un monologo, o meglio un dialogo con il pubblico, interpretato magistralmente da uno eclettico attore emergente Andrea Robbiano, vincitore dell’Eolo Award 2015, che sa creare un rapporto empatico con gli spettatori e che, grazie anche a un testo brillante e profondo di Valeria Cavalli che con Claudio Intropido firma anche la regia, diverte e coinvolge il pubblico in sala.

La storia è quella di Andrea che ha un sogno: insegnare. Ma nonostante il 110 e lode in Lettere per vivere è costretto a lavorare in un call center, finché un giorno finalmente riceve l'incarico di una supplenza proprio nel liceo da lui frequentata da ragazzo. La professoressa che deve sostituire gli lascia l’arduo compito di spiegare “vita e opere di Giacomo Leopardi”. Così Andrea, anzi il Professor Roversi, dovrà misurarsi con una classe che sarà rappresentata dagli spettatori in teatro: nasce una magica "lezione" nella quale si mescoleranno poesie, riflessioni personali, interazioni con la platea, momenti di grande ironia e divertimento. Il pubblico si troverà così a ripensare ai giorni di scuola, ai banchi, agli sguardi assonnati degli studenti e a quelli indagatori dei professori, ai muri verdolini che hanno ascoltato teoremi, sintassi, formule, versioni in latino, interrogazioni di storia e anche tante poesie lette e recitate a memoria come fossero la lista della spesa. E in queste aule, già di per sè strette, alcuni autori per la loro grandezza ci stanno a malapena. Uno di questi è Leopardi, che giganteggia senza essere un eroe. Non è facile sciogliere la sua figura dal peso degli stereotipi, dei secoli e dei programmi scolastici, per restituirlo alla limpidezza delle sue parole e nella lucidità feroce e affilata delle sue domande. Serve un’emozione, un passaggio empatico di testimone che permetta agli spettatori di scavalcare i due secoli che li separano dal poeta per ritrovare in lui i nostri stessi desideri, ansie, illusioni.” Fuori Misura” con ironia e delicatezza riesce a combinare l'incontro e spostare il punto di vista proprio a metà tra quella siepe e l'infinito.

 

durata: 80 minuti

tecnica utilizzata: teatro d’attore

età consigliata: dai 13 anni  

17-18 Marzo 2017 ore 10.30

Compagnia OSM - Occhi sul mondo (Perugia)

UN PRINCIPE

Ispirato ad AMLETO di William Shakespeare

con Daniele Aureli,
Amedeo Carlo Capitanelli, Caterina Fiocchetti, Andriy Maslonkin,
Greta Oldoni,
Samuel Salamone, Matteo Svolacchia

costumi
Francesco Marchetti “Skizzo”

realizzazione costume Elsa Carlani Cashmere

assistente alla regia Matteo Svolacchia

drammaturgia e regia Massimiliano Burini

 

A cosa serve il Teatro? A cosa servono i classici? Non c'è niente di più di questa domanda nella scelta di tentare una nuova messa in scena di un’opera così maestosa come l'Amleto. Se il compito di questa società è distruggere l'animo umano e lo spirito degli uomini, sacrificando l'arte a vantaggio dell'economia di mercato, allora anche i classici, i libri e tutto quello che appartiene all'arte può essere dimenticato, bruciato in un grande falò. Crepino gli Artisti ci verrebbe da gridare, citando un profetico T.Kantor, ma non prima di combattere fino all'ultimo verso. Abbiamo scelto di interrogarci sull'arte dell'attore, eliminando ogni orpello dalla scena. Lo spazio vuoto e 7 attori: niente di più. Evocare un ambiente, un momento preciso, nel quale lo spettatore insieme all'attore compie l'atto creativo attraverso l'immaginazione. Abbiamo scelto di sviluppare una drammaturgia che mettesse in evidenza dell'opera Shakesperiana la caduta di una stato, il marciume della società, l'avidità e la perdità di responsabilità. Si, perché se un classico deve servire a qualcosa, a nostro avviso oggi deve essere letto e raccontato, mettendo in evidenza il rapporto che esso ha con la società in cui viene rappresentato. C'è del marcio in Danimarca, c'è del marcio in Italia, c'è del marcio in questa società. Gli uomini dimenticano, troppo impegnati a compiere il loro cammino personale, i loro vizi, i loro desideri, le loro priorità. Dimenticano e uno stato marcisce. Tutto è alla deriva, è la follia. Ognuno di noi è un Principe, circondato da marionette, manipolato dal sistema e in lotta con la sua coscienza. Ognuno di noi è chiamato alla responsabilità. Essere o non essere. Tutto qui.

 

 

 

 

 

durata: 50 minuti

tecnica utilizzata: teatro d’attore

età consigliata: dai 14 anni 

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11-12 aprile 2017 ore 10.30

Principio Attivo teatro (Lecce)

I GIGANTI DELLA MONTAGNA atto III

Opera Nazionale Combattenti

con Leone Marco Bartolo, Dario Cadei, Carla Guido, Otto Marco Mercante, Cristina Mileti, Giuseppe Semeraro drammaturgia Valentina Diana regia Giuseppe Semeraro

bande sonore e musiche Leone Marco Bartolo

voce fuori campo Silvia Lodi

luci Fabrizio Pugliese scene e trucco Bianca Maria Sitzia

“I giganti della montagna è un dramma incompiuto dello scrittore italiano Luigi Pirandello. Fu steso intorno al 1933, anche se a quanto pare il pezzo era stato concepito, in forma embrionale, negli anni venti. La pièce originale narra la vicenda di un gruppo di disadattati che trovano rifugio in una villa chiamata La Scalogna e incontrano una compagnia di attori in procinto di mettere in piedi la rappresentazione di un pezzo teatrale, La favola del figlio cambiato dello stesso Pirandello. Viene quindi richiamato il principio di teatro nel teatro usato da Pirandello in pezzi come “Sei personaggi in cerca d’autore”.

Il nostro spettacolo è ispirato a I giganti della montagna, in particolare a quell’ultimo atto, che non fu scritto, i cui appunti sono stati dettati dallo stesso Pirandello al figlio Stefano. La nostra idea è di lavorare intorno a questo finale incompiuto e di svilupparlo attraverso una compagnia di anziani o variamente disadattati, fuori dal tempo, fuori tempo, in qualche modo anacronistici, di un anacronismo che non è collocabile nel tempo cronologico ma che piuttosto rappresenta l’estraneità alla modernità, alla contemporaneità. Una compagnia che non è al passo con i tempi, che non si è né integrata né collocata. La compagnia si presenta con il nome OPERA NAZIONALE COMBATTENTI, un nome che rimanda a una legione dismessa di una qualche guerra patria ormai finita e dimenticata, un gruppo di ex combattenti fuori contesto, inutili e disonorati, a cui nessun rispetto è più riservato. Opera nazionale combattenti si fa paladina di questa operazione di divulgazione di questo ultimo atto pirandelliano. Si tratta di una legione fantasma, che si aggira con un corpo morente in spalla, quello della Contessa Ilse, e là dove trova un teatro, lo occupa e prende in ostaggio il pubblico, costringendolo a sottostare alle regole stabilite da loro, che consistono nel privare temporaneamente (per il tempo dello spettacolo) il pubblico di alcune libertà (Non potrete togliervi le scarpe. Non potrete esprimervi in alcun modo. Non potrete parlare. Non potrete cantare…). La rappresentazione ha inizio e segue le indicazioni idealmente dettate da Pirandello in punto di morte. La compagnia si presenta ai Giganti, i quali però non sono interessati alla rappresentazione, la comprano per farne dono al popolo. Il popolo festeggia un matrimonio e mangia e beve in piazza.

Nonostante non vi sia alcun interesse nei confronti dello spettacolo la contessa decide di non rinunciare alla rappresentazione (Ilse: Finalmente le parole del Poeta toccheranno il cuore della gente e ne innalzeranno lo spirito!) Entra in scena a proprio rischio e pericolo. Ne sortisce la tragedia. Ilse non verrà uccisa fisicamente (come Pirandello prevedeva) ma viene costretta dal pubblico a interrompere il monologo iniziale e a raccontare barzellette.

Ne uscirà distrutta, definitivamente devastata nella mente, come una specie di Ofelia in preda alla pazzia.

Alla fine della rappresentazione la compagnia “libera il pubblico” e riprende il proprio viaggio‐missione.

Opera Nazionale Combattenti è un eteronimo di Principio Attivo Teatro. Ci siamo presi la sana libertà di prendere un testo classico come I giganti della montagna e riscriverne la parte incompiuta. Siamo partiti dalle parole di Pirandello agonizzante mentre descrive a suo figlio la parte finale del dramma e a queste parole ci siamo attenuti in maniera fedele. Ne è venuta fuori una incosciente opera teatrale che dal teatro nel teatro Pirandelliano ambisce ironicamente a fare teatro per il teatro, l’arte per l’arte. Come se questi desolati attori vogliano assumersi l’infausto compito di fare un massaggio cardiaco al teatro morente. Quando l’ironia ha la lama affilata basta un niente a toccare la tragedia.

durata: 70 minuti

tecnica utilizzata: teatro d’attore

età consigliata: dai 14 anni 

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