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LA FACTORY DELLE STORIE: IL TEATRO ARRIVA DAPPERTUTTO


In questi ultimi anni il percorso della compagnia Factory è stato sempre più contraddistinto da due principali direzioni: la prima, prettamente autoriale, ha visto susseguirsi le regie firmate da Tonio De Nitto - rivolte sia agli adulti che al pubblico dei più giovani -; la seconda si è caratterizzata sempre più come fucina di artisti e progetti, esattamente come il nome della Compagnia prometteva sin dalle origini.

Una Factory delle storie, in cui l’attenzione ai linguaggi tout public si coniuga con le poetiche più differenti: la narrazione, il teatro d’attore, il teatro di figura, il teatro fisico, così che ogni aggettivo finisce poi per scomparire e lasciare campo libero al solo “teatro”, contraddistinto dalla multisciplinarietà implicita nel fare artistico.

Differenti vocazioni artistiche sono quindi confluite in una stessa “fabbrica” – appunto – in grado di accompagnare i processi produttivi attraverso un sostegno adeguato, in grado di favorire la crescita degli artisti e della compagnia.

Diverse poetiche per uno stesso ideale politico: permettere agli artisti di esprimersi riconoscendo la dignità dei mestieri dello spettacolo dal vivo attraverso la garanzia di un tempo e un luogo idoneo alla creazione, al confronto e infine all’incontro con gli operatori del settore nei grandi festival nazionali.

A dispetto dell’assenza di finanziamenti pubblici che vincolassero l’attività della compagnia a un simile impegno, Factory ha scelto di svolgere sul territorio una funzione importante, finalizzata alla crescita dei talenti artistici, coerentemente con la propria vocazione.

Così hanno visto la luce nell’ultimo anno tre spettacoli molto diversi tra loro: Mattia e il nonno – Premio Eolo 2020, con Ippolito Chiarello; Corri, Dafne di e con Ilaria Carlucci – Premio Le voci dell’anima 2020 – e il giovanissimo Paloma, ballata controTempo di e con Michela Marrazzi, che non ha potuto debuttare al festival di Castelfiorentino a causa del lockdown. A breve vedrà la luce il Fantasma di Canterville, da un’idea di Angela de Gaetano che vede la stessa attrice alle prese con il racconto di Oscar Wilde.


Per ripartire nel rispetto delle misure di contenimento del Covid_19, la compagnia propone quindi 4 spettacoli, 4 racconti in grado di portare il teatro dappertutto perché affidato ad attori che – seppur soli in scena – riescono a riempire gli occhi e l’immaginario di storie necessarie, come necessaria oggi più che mai è la relazione.


Accompagnano questi spettacoli più agili, le produzioni più grandi come Peter Pan - la nuova creazione tout public della compagnia - con lo stesso cast del Diario di un brutto anatroccolo. La nuova produzione, dopo una tournée in Spagna, avrebbe dovuto debuttare ufficialmente in Italia a maggio 2020.

Diario di un brutto anatroccolo e Peter Pan possono viaggiare assieme ed essere replicati nella medesima tournée.


Per la prosa confermiamo la ripresa de il Misantropo e de La bisbetica domata, due classici che hanno in sé la grande forza di parlare agli adulti quanto ai giovani, disponibili quindi anche per matinée laddove siano previste le recite serali.


In un tempo storico che non dimenticheremo, è importante per la compagnia ripartire quindi dalla qualità degli spettacoli e dal rispetto dei lavoratori, operai dell’arte in una fabbrica delle storie.

Al lavoro, dunque!

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