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Quando Shakespeare incontra i cartoon

C’entrano qualcosa i cartoon e Shakespeare ? A prima vista nulla, però se parliamo del Sogno di una notte di mezza estate allora le cose (oniriche) cambiano. Ad unire questi due mondi ci ha pensato il regista Tonio De Nitto nell’originale allestimento della compagnia Factory che andrà in scena domani e domenica al teatro Forma di Bari per la stagione di prosa del Comune (con Angela De Gaetano, Chiara De Pascalis, Enrico Di Giambattista, Nikola Krneta, Milivoje Lakic, Ana Mulanovic, Luca Pastore, Andrea Simonetti, Fabio Tinella; luci di Davide Arsenio; costumi di Stefania Miscuglio; elementi di scena Francesca Carallo; tecnico di compagnia Marco Oliani; adattamento e regia di Tonio De Nitto; cura della produzione Paola Leone; organizzazione Anna Miccolis, Tonio De Nitto con il sostegno di Teatri Abitati, Terrammare Teatro).

Uno spettacolo che mette in pratica uno dei motti più noti del nostro caro indimenticato Calvino per il quale la leggerezza è solo una modalità di esecuzione delle cose che prescinde dai contenuti. Ed è proprio quello che avviene in questo Sogno: il testo è esattamente quello scritto dal celebre drammaturgo inglese ma è la messa in scena che unisce sapientemente suggestioni appartenenti ad universi solo apparentemente distanti per arrivare ad una forma nuova dell’arte a trecentosessanta gradi.

“E’ la messa in scena integrale del testo” – sottolinea il regista – “per cui non è cambiato nulla, tranne la modalità in cui lo spettacolo viene presentato, con leggerezza con giochi di parole e tanta musica. E’ un allestimento più fresco, non una rivisitazione. Lo spettacolo nasce da un progetto realizzato dalla Regione Puglia con i Balcani e quinidi ci sono molti attori che provengono da quell’area e in particolare da Serbia, Croazia e Montenegro, oltre agli italiani. Un progetto che prevedeva anche la costituzione di una giovane compagnia, il cui valore aggiunto è stato proprio l’incontro con culture diverse e con modalità di lavoro completamente differenti dalle nostre.


Nei Balcani gli attori provengono da scuole prestigiose e da Accademie e quindi hanno una preparazione eccellente mentre in Italia si tende a fare gavetta sul campo, ci si forma direttamente facendo teatro. Inoltre già nel testo di Shakespeare ci sono giochi di parole, non sense e quindi il fatto che si potessero accentuare questi elementi proprio con le varie lingue è stato funzionale alla messa in scena e ha permesso di esaltare lo spirito più profondo e il significato vero dell’opera”. Nello spettacolo la parte visiva diventa fondamentale perchè nei colori accesi, nelle modalità recitative si riscontrano idealmente richiami al mondo fantastico dei cartoon e dei manga.


“Gli attori” – ha proseguito De Nitto – “a un certo punto diventano delle vere sagomine, delle figure completamente piene che giocano con stili diversi e a volte assomigliano ai personaggi dei cartoni animati o dei manga. Anche in questo caso si tratta di accentuare l’elemento del sogno, della fantasia. Recentemente – ha concluso – abbiamo anche proseguito il viaggio nelle suggestioni di Shakespeare, debuttando qualche giorno fa con Romeo e Giulietta. In questo caso però si tratta di una rielaborazione dell’opera tutta in rima realizzata dal drammaturgo Francesco Niccolini.

Al pubblico è piaciuta moltissimo e la porteremo presto nuovamente in scena”.

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